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Il testo normativo sull'usura licenziato dalla Camera dei Deputati, certamente non rappresenta la soluzione ideale ma autorizza qualche legittima speranza. Il testo, infatti, contiene misure idonee a "ridimensionare" il fenomeno, ma non è sufficientemente duro a prevenirlo, considerato che la modifica legislativa all'esame delle Camere si occupa, esclusivamente, degli aspetti espressivi del fenomeno. La prevenzione, e con ciò bisogna intendere: una seria riforma del mercato del credito, il miglioramento della disciplina relativa al riciclaggio del denaro di provenienza illecita, la promozione di strumenti alternativi per il finanziamento della piccola e media impresa quali i consorzi fidi, è qualcosa di altro e di diverso della mera modifica delle norme penali che sanzionano il reato di usura. Detto questo, il punto nodale dell'acceso dibattito sviluppatosi in aula rimane quello intorno alla fissazione o meno di un tetto massimo alla misura degli interessi sul credito oltre il quale far automaticamente scattare il reato di usura. Noi riteniamo necessario introdurre una misura di riferimento del tetto degli interessi, legata al TUS o al tasso medio praticato, nel periodo, dagli Istituti di credito, per irrobustire l'effetto deterrente e rendere più efficiente la macchina della giustizia. C'è, comunque, da sottolineare che in un sistema di diritto evoluto si tende ormai, a rifiutare una giustizia penale basata su di un tipo di responsabilità oggettiva, in cui, cioè, la discrezionalità del giudice ceda del tutto il passo ad elementi obiettivi e meccanici di configurazione del reato, ma in un momento in cui l'organizzazione criminale si fa più aggressiva le leggi devono diventare più incisive anche a costo di ridimensionare, in parte, la discrezionalità del magistrato. Altro "capitolo" controverso è il "fondo antiusura", che certamente va incontro alle esigenze delle vittime, sempre più numerose, ma non risulta essere uno strumento ben "tarato" in termini di garanzie, efficacia, trasparenza e copertura finanziaria. E per evitare il rischio che il fondo antiusura, cosi' come strutturato nella proposta di legge governativa possa "alimentare" tentativi di un uso illecito del fondo, appare sensata la decisione della Commissione Giustizia della Camera di rinviarne l'esame, a condizione che non si trasformi in pretesto per rimandare sine die la soluzione di un problema, che costringe alla chiusura, ogni anno, centinaia di piccole imprese. |